martedì 13 gennaio 2015


The Rape of Venice è il titolo di un'installazione multimediale dell'artista veneziano Andrea Morucchio e parte di MUVE CONTEMPORANEO, l’offerta espositiva legata ai linguaggi dell’arte contemporanea che la Fondazione Musei Civici di Venezia ha programmato per le sue sedi nella stagione della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015. Il progetto, organizzato e prodotto da MAVIVE Parfums Venezia con il contributo di Accademia del Profumo e di Atelier Fragranze Milano, consiste in una installazione multimediale allestita al Museo di Palazzo Mocenigo di Venezia.
Gli elementi installativi sono una superficie stampata calpestabile che ricopre tutta la pavimentazione, una diffusione sonora, delle proiezioni video e la diffusione di una fragranza. The Rape of Venice, attraverso la sinergia di una serie di elementi eterogenei per tecnica e linguaggio, porta il pubblico a riflettere sulla condizione attuale della città di Venezia, ovvero il suo declino e la trasformazione da città a parco giochi per milioni di turisti. The Rape of Venice, opera tutt’altro che didascalica o propagandistica, dovrebbe determinare in chi la esperisce, calandosi con empatia nello spazio installativo, sensazioni di sospensione, di instabilità, di smarrimento e nell’osservatore più sensibile anche una conseguente presa di coscienza e di posizione rispetto al tema che ha ispirato il progetto artistico. L’opera è stata concepita per raggiungere una dimensione sinestetica nella quale i diversi sensi del visitatore vengono sollecitati fino ad arrivare a un climax che vede il profumo rappresentare la speranza di fronte alla distruzione data dagli elementi visivi, tattili e uditivi. In questo senso la speranza ha il profumo delle alghe marine sotto zero, citando Brodskij, il cui odore è la profonda essenza originaria della città anadiomene nata dalle acque come Venere. È questo profumo così caratteristico che rimane a ricordarci la vera natura della città e resta intatto rispetto a tutti gli stravolgimenti che stanno mettendo a rischio la stessa esistenza della sua civiltà anfibia. Il primordiale profumo delle alghe richiama la speranza di ritrovare una dimensione sostenibile per il futuro di Venezia. Si tratta di un progetto che solleva e tratta il tema principale di EXPO 2015, la sostenibilità ambientale. The Rape of Venice lo interpreta contestualizzandolo nella città di Venezia, nei fenomeni che ne minano la sua integrità dando spazio a una speranza, il ritorno alla sua vera natura, rappresentata dal suo primordiale elemento, il profumo dell’alga. Inoltre è un progetto artistico che per la sua natura intrinsecamente politica e per le caratteristiche di multimedialità e interdisciplinarietà corrisponde all’impostazione curatoriale della prossima Biennale di Venezia All the World’s Futures; “Una Biennale ambiziosa, confusionaria, politica - si - , sensuale, visiva, letteraria. Deve provocare esperienze, provare a mettere in relazione i media dell’arte in modo diverso. Creare nuove intersezioni”. Okwui Enwezor - Direttore 56esima Biennale di Venezia.


The Rape of Venice is the title of a multimedia installation project by the venetian artist Andrea Morucchio. It is part of MUVE CONTEMPORANEO, an exhibition involving the languages of contemporary art that the Fondazione Musei Civici di Venezia will display in its Museums during the Biennale Internazionale d’Arte 2015. The Rape of Venice is organised and produced by MAVIVE Parfums Venezia with the contribution of Accademia del Profumo and Atelier Fragranze Milano.
It involves a multimedia installation in Palazzo Mocenigo, Venezia comprising different elements such as, an overlaid printed floor, an audio track, video projections, and the diffusion of a fragrance. 
Through the synergy of a series of heterogeneous elements, in terms of technique and language, The Rape of Venice encourages the public to reflect on the present conditions confronting Venice today, its decline, and its relentless transformation into a theme-park for millions of tourists. As a Venetian, indignant about the situation Venice finds itself in, I take this opportunity offered by MAVIVE and the Fondazione Musei Civici Venezia to analyse through the language of contemporary art the decaying of Venice. The Rape of Venice, far from being didactic and propagandist, intends to elicit feelings of suspension, instability, bewilderment, and generate an awareness and empathy regarding the theme of this artistic project. It seeks to achieve these responses by totally immersing the viewer in the exhibition spaces. The project was conceived as a means to direct the different senses of the viewer towards a desired climax: the Scent of Venice. Perfume represents hope, hope to end the destruction of the city, a process captured in the visual, tactile, and audio elements of the exhibition. In this manner, hope has the “ freezing seaweed,” as Brodsky said. This smell is the profound, original essence of this city, rising form the sea as Venus Anadyomene. This characteristic scent reminds us of the true nature of Venice. Unchanged over the years, its architectural fabric is the counterpart to all the massive changes that are jeopardizing the existence of its amphibious civilisation. The atavistic smell of seaweed is a sensorial metaphor signalling the hope that a sustainable future can be found once again for Venice. This project is connected to, and shares the main theme of EXPO Milano 2015: the environmental sustainability of our planet. The Rape of Venice interprets this theme by placing it in the context of the city of Venice with all of the attending phenomena that undermine its integrity. This interpretation creates a space for hope; it seeks to contribute to the city regaining its original nature, a nature represented by an atavistic element: the smell of seaweed. With its intrinsically political nature, along with its multimedia and interdisciplinary characteristics, this artistic project is in tune with the theme of this year’s forthcoming Biennale, All the World’s Futures. As the curator of the Venice Biennale 2015, Okwui Enwezor, said: “This Venice Biennale will be ambitious, confusing, political and, yes, sensual, visual, and literary. It must provoke experiences, it must try to create a different relationship among art media. It must create new intersections.”


1 commento:

  1. veramente interessante ! non vedo l'ora di andare a vedere l'istallazione, finalmente arte contemporanea densa di significati, un atto di amore per la città, ma anche un ammonimento al mondo su come il turismo di massa consuma, e uno pseudo interesse-"amore" può distruggere e fare male, ma se noi lo lasciamo fare non si regolamenta da solo, ma sicuramente chi andrà a Palazzo Mocenigo capirà tante cose..., bravo Andrea

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